giuliano

venerdì 5 luglio 2013

UNA 'BOLLA' PER IL PARADISO (6)















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Tutti abbiam visto la lacrima
della bella pargoletta,
vergine benedetta della mia
santa visione,
donare la vista chi ha smarrito
la speranza di un mondo migliore,
ci inchiniamo a lei madonna
d'amore.
Per questo non scordiamo
i calzari di Sant'Antonio,
perché conducono dritti al perdono.
Il bastone di San Pietro
porta dritto al convento,
l'unghia di San Filippo
cura anche la peste.
La vista della Gerusalemme
per sempre liberata,
dona a noi tutti...,
la salvezza sperata.
(G. Lazzari, Frammenti in Rima,
Dialogo In-Crociato - Per conto 
del Dio del soldato - Fr. 16/8) 









Al rumore e alle grida che tutti levammo, accorrono avventori e vicini e vanno
a interporsi fra i due litiganti, che, fieramente sdegnati, cercavano di liberarsi
per ammazzarsi; ma siccome la calca al gran baccano cresceva, al punto che
la casa era tutta piena di gente, vedendo che non riuscivano ad affrontarsi con
le armi, i due si coprivano d'ingiurie; fra le quali il bargello disse al mio padrone
che era un falsario in quanto le bolle che metteva in vendita erano false.
Infine, quelli del paese, vista l'impossibilità di rappattumarli, decisero di trasci-
nar via dalla locanda il bargello.
E così il mio padrone restò solo e pieno di corruccio, finché avendolo gli avven-
tori e i vicini pregato di calmarsi e di andarsene a dormire, prese la via del let-
to e tutti facemmo altrettanto.




La mattina dopo il mio padrone si recò in chiesa e fece sonare la messa e il
sermone per esitare la bolla. Il popolo si riunì nella chiesa, ma andava mormo-
rando che le bolle erano false e che lo stesso bargello l'aveva rivelato durante
la lite, onde quei fedeli, già poco vogliosi di comprarle, con quelle chiacchiere
le avevano in odio assolutamente.
Il signor commissario salì sul pulpito e cominciò il suo sermone incitando la gen-
te a non volersi privare d'un tanto bene come la santa bolla, né dell'indulgenza
ch'essa largiva.
Era nel meglio della sua predica, quando entra nella chiesa il bargello: va a rac-
cogliersi, poi si alza e, con voce alta e ben calcolata, comincia a dire:




"Buona gente, state a sentire una parola, e poi ascolterete chi più vi piacerà.
Io sono venuto qui con questo gabbasanti che vi sta facendo la predica. Ha sor-
preso la mia buona fede dicendomi che, se lo avessi favorito in questa faccenda,
avremmo poi spartito il guadagno.
Ma ora, accortomi del male che cagionerei alla mia coscienza e alla vostra, so-
no pentito di ciò che ho fatto e vi dichiaro apertamente che le bolle di quest'-
uomo sono false, e che perciò non dovete credergli né comprargli nulla, e che
io non ho alcuna parte diretta o indiretta in questa cabala e da questo momento
rinuncio alla mia mazza e la butto per terra.
E se un giorno costui ricevesse il castigo della sua immane falsità, siatemi testi-
moni che io non sto con lui e non gli dò alcun aiuto, ma che anzi vi sto aprendo
gli occhi scoprendovi la sua iniquità".




Così concluse la sua arringa.
Alcune brave persone lì per lì sentito così dire fecero l'atto di volersi levare e get-
tar fuori dalla chiesa il bargello onde evitare una chiassata. Ma il mio padrone li
rattenne e ordinò a tutti, sotto pena di scomunica, di non disturbarlo e di lasciargli
dire tutto quello che volesse: anche lui non aveva proferito parole durante la con-
cione del bargello.
Quando costui si fu taciuto, il mio padrone gli disse che se aveva qualche altra co-
sa da dire la dicesse. Rispose il bargello:
"Troppo di più ci sarebbe da dire su di voi e sulle vostre imposture; ma per questa
volta basta".




Il signor commissario s'inginocchiò nel pulpito e, a mani giunte e con gli occhi al
cielo, parlò così che tutto il popolo lo udisse....:
"Signor Iddio, a cui nessuna cosa è nascosta, anzi tutte sono manifeste, e a cui nul-
la è impossibile, anzi è possibile tutto: tu conosci la verità e sai quanto ingiustamen-
te io sia offeso. Per quel che mi tocca, io gli perdono, affinché, Signore, tu perdoni ...
me. Non guardare a costui, che non sa quel che si fa né quel che si dice; ma l'ingiusti-
zia fatta a te, ti supplico, e per giustizia ti chiedo, di non volerla ignorare; ché, fra
le persone qui presenti, qualcuno che avesse avuto in animo di comprare questa san-
 ta bolla, dando credito alle mentite parole di quell'uomo, potrebbe ora mutar d'in-
tenzione. E siccome questo sarebbe in grave pregiudizio del prossimo, io ti suppli-
co, o Signore, di non tener nascosta la verità, ma di mostrarla qui subito con un mira-
colo; e sia in questa forma. Se è vero ciò che colui dice, e in me c'è malizia e falsità,
si sprofondi questo pulpito con la mia persona trenta braccia sotto terra, donde né
io né il pulpito possiamo mai più ricomparire; se invece è vero quel che io dico, e que-
st'uomo, indottovi dal demonio, afferma il falso per privare i qui presenti del gran-
dissimo beneficio della bolla, sia allora punito lui e la sua malizia appaia agli occhi
di tutti".
(Prosegue....)
(Anonimo, Lazzarino Del Tormes)













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