giuliano

martedì 1 ottobre 2013

GENTE DI PASSAGGIO: Trittico Portinari (74)














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In quest'opera Van der Goes riprende la tradizione
pittorica nederlandese inaugurata dai suoi illustri
predecessori: il senso per la luce e il naturalismo
di Petrus Christus e Dirck Bouts, la monumentali-
tà di Rogier van der Weyden, ma in primo luogo
il gusto per i dettaglio e il 'disguised symbolism'
di Van Eyck.
La semplice natura morta in primo piano con i due
vasi di fiori e il fascio di spighe risulta così essere
la chiave di un concetto iconografico che Van der
Goes intende illustrare, e cioè la dottrina dell'Incar-
nazione: con la nascita Dio si fa uomo e in tal mo-
do l'umile natura umana (si cela..) viene riunita con
quella divina....




Nel vaso di sinistra, un alberello spagnolo, vi sono
tre iris - due bianchi e uno blu - e un giglio scarlat-
to, che alludono alla Passione, alla purezza e alla
regalità di Cristo e della Vergine Maria.
Nel piccolo vaso di vetro a fianco - la luce del so-
le l'attraversa senza deviare - sono collocate inve-
ce sette aquilegie blu e tre garofani rossi.
Per la sua forma ricorda una colomba in volo, l'-
aquilegia divenne simbolo dello Spirito Santo. L'-
insieme di sette aquilegie, come in questo caso,
sta ad indicare i sette doni dello Spirito Santo.




Il significato simbolico del garofano è strettamente
correlato al fidanzamento, qui è forse un'allusione
alle nozze mistiche di Maria con Cristo.
I fiorellini sparsi a terra, aquilegie e violette ormai
appassite, rinviano all'umiltà e alle sofferenze di Ma-
ria. Il fascio di spighe dietro i vasi nonché i tralci e
le foglie di vite sull'alberello rappresentano gli attri-
buti dell'Eucaristia.
Si noti che il Bambino appena nato si trova esatta-
mente sopra alla natura morta..., crollata a Terra..,
come fosse egli stesso l'offerta sacrificale.
Gesù è qui al contempo l'officiante della prima San-
ta Messa in terra, assistito dagli angeli che indossa-
no le vesti usate per l'appunto in occasione della pri-
ma messa di un sacerdote.




Certo non è facile sapere fin dove occorra spingersi
nell'interpretazione della pittura, e certo non è faci-
le, oppure è facile più di quanto si possa immagina-
re cercare di interpretare quello che la pittura non
rappresentata e/o commissionata nell'atto della ma-
 nifestazione di ciò che non appare nella reale sua
forma espressiva..., e/o non può apparire per quello
stesso simbolismo qui appena enunciato.., ma che è,
e rimane, Opera di Dio....nell'invisibile sua forma in-
terpretativa....e divina coniugata all'uomo.....












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