giuliano

mercoledì 9 aprile 2014

IL PRIMO PENSIERO (25)



















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Il Primo Pensiero (24)

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Ma se egli vede solo i fatti comunemente visibili e se, dispiaciuto, vuole modificarli e credere di dover ideare, per far ciò, una regola, allora non ha inventiva. Tutte le regole del mondo non gli gioveranno e se proverà a disegnare una cosa diversa dai fatti materiali visibili, sciuperà la sua vita e produrrà solo assurdità scientifiche…. Colga ciò che può cogliere, subito e con chiarezza, e si accontenti. La pura storia e la pura topografia sono estremamente preziose, spesso assai più utili al genere umano di un’alta opera Immaginativa.
Di certo è stabilito che, tra chi si dedica all’arte, i più non devono aspirare a risultati di maggiore valore. E’ sempre la vanità a spingere gli uomini verso il tradimento della Verità semplice, mai l’amore o altri sentimenti nobili; la vana ricerca di una verità immaginativa destinata a rimanere, per loro, sigillata…. E non si creda che artisti meno dotati di immaginazione debbano essere frenati da un dubbio riguardo alle caratteristiche dei loro poteri. In genere, un’immaginazione assolutamente nobile è irresistibile, dunque coloro che riescono a resisterle dovrebbero farlo. 
Se sei capace di una semplice pittura topografica, fanne pratica; se la Natura ti vuole diverso, ti obbligherà ad esserlo. Ma non fare mai uno sforzo per essere profeta. Svolgi con tranquillità il tuo lavoro nei campi e, se è tuo destino, lo Spirito verrà da te, nei campi….. Soprattutto cerca di essere rapido nel cogliere l’altrui nobiltà di Spirito, nel capire istantaneamente la differenza tra la Sua vera espressione e le malsane imitazioni….




L’artista realmente dotato di inventiva affronta il lavoro con un procedimento in tutto differente. Per prima cosa accoglie dal luogo un’impressione vera e si preoccupa di conservarla alla stregua di un bene irrinunciabile. In effetti, non ha bisogno di presentare attenzione, perché la differenza principale tra la sua mente e quella degli altri consiste nella capacità di accogliere tali sensazioni istantaneamente e con grande forza, e nell’incapacità di perderle una volta provate.
Dopo di ciò, si dispone a riprodurre, per quanto possibile (la materia sarà eterna nemica), la stessa sensazione nella mente di chi osserverà il suo quadro (poesia o rima che sia….). L’impressione generata non dipende mai dal semplice squarcio di paesaggio racchiuso nei limiti del quadro. Dipende dal temperamento indotto nella Mente all’intero paesaggio circostante e dalla realtà osservata nel corso della giornata. 
Nessun luogo specifico su cui può momentaneamente poggiarsi lo sguardo del pittore è, per lui, ciò che, visto in se stesso, apparirà al futuro spettatore del quadro. Non è nemmeno ciò che sarebbe stato per quello spettatore se, anziché vederlo isolato in mostra su di un muro, egli vi si fosse accostato per gradi, seguendo le indicazioni della Natura stessa. Ad esempio, scendendo dal San Gottardo verso l’Italia, subito dopo essere passati attraverso la stretta gola sopra Faido, la strada sbuca in una vallata di un certo respiro, colma di pietre cadute e detriti, in parte riversati dal Ticino quando balza fuori dall’abisso più stretto e in parte portate dalle valanghe invernali giù da un gruppo di montagne sparse e in decomposizione, collocate sulla sinistra. Al di là di questo primo promontorio si vede una catena più alta, ma non imponente, che si eleva sopra il villaggio di Faido…. La scena, di per sé, non ha nulla di interessante o impressionante. Le montagne non sono né alte né particolarmente belle e i cumuli di pietre che intralciano l’andamento del Ticino non mostrano, a uno sguardo comune, alcunché di notevole…. Pur non dominata da montagne di grande altezza, la scena viene sentita come appartenente, nei suoi caratteri essenziali, alla forza delle potenti montagne viste più a nord.




La rappresentazione topografica dei fatti non potrà mai indurre nella mente dello spettatore le sensazioni che verrebbero suscitate dai fatti stessi se visti nei naturali rapporti tra loro. Il grande paesaggista deve darsi come compito la resa di una Verità più profonda e complessa che si ottiene non con l’osservazione fisica ma con lo sguardo della mente; deve arrivare a una raffigurazione, magari del tutto inutile per geografi ed ingegneri o infedele se sottoposta a una verifica fatta di misure e regole, ma capace di produrre nella Mente dello spettatore l’impressione esatta prodotta dalla realtà, suscitando in lui lo stato d’animo che avrebbe avuto se veramente fosse disceso nella vallata attraverso la gola di Airolo….
Si osservi: se nel tentativo di fare ciò, l’artista non coglie la sacralità della Verità di ‘impressione’ e immagina che, allontanato il suo… Primo Pensiero, potrà avvalersi della filosofia per arrivare a una composizione più graziosa di ciò che ha visto e più potente di ciò che ha sentito, allora non ha speranze. Ogni simile tentativo di composizione sarà assolutamente fallimentare e finirà per non essere né vero né fantasioso, geograficamente inutile e intellettualmente assurdo. Ma se, attenendosi al suo Primo Pensiero, si accorgerà che altre idee si stanno inavvertitamente raccogliendo intorno ad esso, trasformando involontariamente l’immagine e lo Spirito del luogo, si abbandoni alle sue fantasie e le segua ovunque lo conducano….. Anche se si tratta di un errore oggi assai raro, e infatti ‘possibile’ sottoporre quei Pensieri a una verifica matematica, ad una qualche prova di concretezza che indebolisce se non addirittura svilisce del tutto quella potenza, quella Prima Potenza e Facoltà Immaginativa….  




Fin dalla giovane età Turner nutrì una passione nei confronti delle pietre, grandi o piccole, sciolte o incassate, tagliate a spigolo o consunte come ciottoli, colse l’occasione favorevole per fare ciò che chiamò un ‘memorandum’ del luogo: pochi tratti di penna su di un sottile foglio di carta, che successivamente avrebbe arrotolato insieme ad altri simili e sistemato nella propria tasca…. Eleva poi, in misura ancor maggiore le montagne retrostanti, rappresentando tre o quattro catene anziché una, ma unite alla base in un unico massiccio che, nella rappresentazione, sovrasta la vallata facendola quasi apparire un abisso simile a quello appena attraversato. Ottiene così unitarietà tra questo burrone e quello delle valle di pietre. Avverte nei pochi alberi della valle infossata uno spirito in contrasto con le pietre e dunque li abbatte, al pari degli altri.
… Pensa che dovrebbe essere sul percorso del torrente e delle valanghe, così abbatte il ponte più vicino e ripristina quello lontano, dove suppone minore la forza del torrente…, ho detto ‘Pensa’ questo e ‘introduce’ quello. Ma, per esprimerci con maggior rigore, Turner non Pensa affatto! Se avesse pensato, avrebbe immediatamente sbagliato tutto… Solo l’artista goffo e incapace d’Invenzione (che non sia meccanica..).., Pensa! I cambiamenti descritti si affacciano alla sua mente senza esercizio di volontà. E’ posseduto da un Sogno che urla e comanda: “DEVE ESSERE COSI’ ”; non riesce a vedere e ad agire diversamente da come il Sogno comanda…..




Tre mesi dopo ‘Of Many Things’, viene pubblicato un nuovo volume di ‘Modern Painters’, il quarto. Finalmente vede la luce la grande opera di John Ruskin sulle Alpi, ‘Of Montain Beauty’. La gestazione è stata lunga: già subito dopo l’uscita del primo volume di ‘Modern Painters’, nel 1843, Ruskin aveva cominciato a pensare a questo progetto; i viaggi nelle Alpi del 1844 e del 1845 ed i successivi erano serviti a raccogliere i materiali per realizzarlo, ma probabilmente John non era rimasto del tutto soddisfatto dei risultati e aveva ritenuto necessario il nuovo viaggio alpino del 1849.
Nel frattempo i nuovi interessi lo avevano portato a concentrarsi sulla storia dell’arte e dell’architettura e solo nel 1854 era riuscito a trovare il Tempo e la voglia di rimettere mano alle carte raccolte. Il risultato è un libro il cui contenuto è molto più compatto e più unitario di quello dei volumi precedenti, un vero e proprio ‘trattato di montagnologia’. Soprattutto, si tratta di un atto di amore verso le montagne. Su questo l’autore è esplicito e netto: ‘Le montagne sono l’inizio e la fine di tutto lo scenario naturale e i miei affetti sono completamente legati ad esse; ed alle forme del paesaggio sottostante che ad esse conduce’.




In che misura l’azione della potenza dovuta alla maturità si sia limitata alla raccolta dei ricordi rimane, come detto, una questione indefinita… In ogni caso, credo che la mente di Turner differisca dalle altre tanto per l’evidente attitudine a trasformare e stabilire delle regole, quanto per l’evidente attitudine a rendersi ricettiva e passiva.
Con il procedere dei miei studi la sua raffinata capacità di percepire e ricordare mi appare sempre più come il fondamento della sua grandezza. Di conseguenza, sempre più mi convinco di quanto ebbi a sostenere, ormai molti anni fa, in merito all’Immaginazione: la sua forza è nella straordinaria, doppia facoltà di intuizione e previsione. Non è dunque una facoltà falsa e ingannevole, al contrario, è proprio la più precisa e veritiera tra le facoltà di cui la mente è dotata.
Soprattutto veritiera, perché il ‘suo’ operare implica un annullamento della vanità e dell’individualismo tipici dell’uomo. L’uomo si trasforma in un semplice strumento, uno specchio al servizio di una Potenza Superiore, utilizzato per rimandare ad altri una verità che non potrebbe contrastare, neppure in uno sforzo supremo. Così ogni Verità matematica, aritmetica o genericamente scientifica appare, al confronto, esteriore e superficiale, incomprensibile e debole!
SOLO LA VERITA’ IMMAGINATIVA E’ PREZIOSA. SE DESIDERIAMO CONOSCERE I DATI ESSENZIALI NON DOBBIAMO RIVOLGERCI A ECONOMISTI, POLITICI O MATEMATICI, MA PIUTTOSTO AI POETI CHE, A MIO PARERE, COLGONO LA REALTA’ MEGLIO DI CHIUNQUE ALTRO….. 

(J. Ruskin, Pittori Moderni;  M. Ferrazza, Le cattedrali della Terra;  Le Cattedrali della Terra)   




















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