giuliano

sabato 8 ottobre 2016

FUGGIRE LA VOLGARITA' DELLA VITA (8)








































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Fuggire la volgarità della vita (7/1)

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Fuggire la miseria (9)














Forse un debito con una strega tradotta all’evo, cui lui, instancabile viaggiatore, privo del nostro volgare Tempo…
Un indigeno autentico che, nonostante gli studi le lauree gli onori (in questa e in altre Terre invisibili presso il loro Tempo…) della civiltà, non è riuscito a staccare il suo cuore se non a brandelli dal suo paese lontano…
Knud quel giorno non parlava…
E’ evidente che egli appartiene alla categoria di quegli uomini rinchiusi in se stesso che un tempo usavano chiamare ‘Ermetici’…
Guarda in giro la folla gaia e rumorosa degli aviatori di Balbo e degli invitati, guarda e sorride di questa nuova acrobazia che ingombra il suo cielo… 
Sorride per antica gentilezza ma non gradisce e questo si intuisce…




La sua Anima sembra galleggiare su questo grande spettacolo di movimento, come un isolotto di ghiaccio sullo splendore dell’oceano.
Lo stato d’animo di Knud è quell’ ‘andar alla deriva’ che è caratteristico di certe latitudini e di certi climi, lento moto prodotto da una spinta occulta ma universale; effetto di forze terrestri ed equoree verso orizzonti sconosciuti, uno dei tanti segreti della Terra vera, della Terra vergine. Della Terra pura…
Osservando il volto di Knud, quando egli si volse e mi sorrise, provai allo stesso tempo un senso di stupefazione e una stretta al cuore. Egli mi sembra un individuo sperduto, senza contatto col mondo che è tutto intorno a lui, benché lo scrutasse con occhio minuto e anche benevolo.
Egli è rimasto il figlio di una Eretica nata in una lontana Terra del Nord, del padre non gli rimane in sostanza che il vestito…




Dimostra d’aver da poco varcato una soglia, eppure pare un individuo senza età e Tempo certo…. Appartiene indubbiamente ad un’epoca moderna e fa’ ricordare le pellicce i calzari i kajak i ricoveri semi-sferici di ghiaccio gli orsi bianchi e le foche, che appartengono in sostanza agli elenchi primordiali del Creato, al di là della vetrina ove esposta tutta la sua cultura divenuta l’abito di un padre cui costretto ad indossare e speriamo mai pregare…
Eppure quest’uomo è anche del 900: ha frequentato gli istituti danesi, ha lavorato per l’Università, ha viaggiato e studiato la Lapponia nel… la Groenlandia nel… Ha creato a Capo York in Groenlandia una stazione dal nome classico e fatidico: Thule…
Nel… ha attraversato il Grande Nord…
Gelo Vento Neve…
Tutti gli Elementi contratti e sottratti alla normale Natura al proprio suo e nostro Eterno Tempo…




Ha pubblicato documenti ed opere sugli Spiriti al principio della nostra èra sulle specie da cui la vita ora estinta…
Knud conosce l’esplorazione di questo ed altri mondi…
Ora sta per ripartire in questa alba verso l’Estremo Nord, ma è accaparrato anche lui dal teatro della vita…
Bisogno di danaro?
Sete di nuove scoperte?
Forse!
Perché ciò che a scoperto è pur vero…
Ora riparte per donare e raccogliere altro materiale per il suo nuovo Universo…
E’ un debito e forse questo l’ho già detto…
Il mio colloquio con lui si riduce a qualche sorriso ed a qualche convenevole come in uso nella grande Terra ove non (ancora) dimora (retta) parola e la pazzia è dono di cui lo sciamano divinizza…




E del resto che cosa avrei potuto chiedere a quest’Anima che già non avessero pubblicato giornali ed enciclopedie?
Un segreto solo avrei volto che egli mi rivelasse: il perché di quel suo mutismo che sembra accompagnarlo sempre anche quando – strano a dirsi – egli parla…
Scompare dall’Albergo quasi come un’ombra…
Mi sembra, anzi, che egli si sia eclissato senza salutare nessuno lasciandomi sperduto nel suo continente alla deriva con un suo tacito segreto, con il suo sorriso sulle labbra…
Un sorriso da sole morto…
Un segreto rivelato….
Un debito pagato…

(……)














         

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