giuliano

mercoledì 3 maggio 2017

DAI PITTOGRAMMI AI PSICODRAMMI nell'Alchimia della vita posti... (2)
















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Ai Psicodrammi.....

















…I mass-media confondono l’immagine della scienza con quella della tecnologia e trasmettono questa confusione ai loro utenti che ritengono scientifico tutto ciò che è tecnologico, in effetti ignorando quale sia la dimensione propria della scienza, di quella – dico – di cui la tecnologia è sicuramente una applicazione e una conseguenza ma non certo la sostanza primaria.
La tecnologia è quella che ti dà tutto e subito, mentre la scienza procede adagio…
 Virilio ci parla della nostra epoca come l’epoca dominata, vorrei dire ipnotizzata, dalla velocità. Certo viviamo nell’epoca della velocità, lo avevamo capito in anticipo i futuristi, oggi siamo usi andare in tre ore e mezzo dall’Europa a New York col Concorde, e i disturbi da jet-lag e le varie panacee a base di melatonina sono una conseguenza del nostro vivere nella velocità.
Non solo, siamo talmente abituati alla velocità che ci arrabbiamo se l’e-mail non si scarica subito o se l’aereo ritarda. Ha piuttosto a che fare con l’abitudine alla scienza.
Ha piuttosto a che fare con l’eterno ricorso alla magia.
 Che cosa era la magia, che cosa è stata nei secoli e che cosa è ancora oggi, sia pure sotto mentite spoglie?




La presunzione che si potesse passare di colpo da una causa a un effetto per cortocircuito, senza compiere passi intermedi. Infilo uno spillo nella statuetta del nemico e quello muore. Pronuncio una formula (lanciata con il telefonino…) e trasformo il ferro in oro, …e l’oro in merda. Evoco gli angeli e invio tramite loro un messaggino (e torno a casa convinto della mia riuscita, della mia ‘buona azione’ quotidiana, della mia presunzione, per questo pago l’onesto canone all’operatore di turno!).

L’abate benedettino Tritemio è stato nel XV secolo uno dei precursori della crittografia moderna, ed elaborava i suoi sistemi di codifica segreta per istruire i governanti e i capi degli eserciti: ma per rendere appetibile le sue scoperte e le sue formule, mostrava come la sua tecnica fosse in effetti una operazione… magica grazie alla quale si potevano convocare angeli che in un secondo recassero lontano e in modo riservato i nostri messaggi.
La magia ignora la catena lunga delle cause e degli effetti e soprattutto non si preoccupa di stabilire provando e riprovando se ci sia un rapporto replicabile tra causa ed effetto. Di qui il suo fascino, dalle civiltà primitive al nostro solare rinascimento, e oltre, sino alla pleiade di sette occultistiche onnipresenti su Internet (ed altri accreditati consimili….).
La fiducia, la speranza nella magia non si è affatto dissolta con l’avvento della scienza sperimentale (forse si è rafforzata, con tutto ciò che ne consegue…). Il desiderio della simultaneità tra causa ed effetto si è trasferito alla tecnologia, che sembra la figlia naturale della scienza.
...La tecnologia fa di tutto perché si perda di vista la catena delle cause e degli effetti.
(U. Eco, A passo di gambero) 






...La tecnologia fa di tutto perché si perda di
 vista la catena delle cause e degli effetti….

Grazie a sorvoli nella porzione superiore della troposfera sono state trovate le prove dell'ossidazione del mercurio che viene immesso dalle attività umane.
Proprio questa forma è in grado di ritornare sulla superficie, anche a migliaia di chilometri di distanza. Una volta arrivato a terra, il composto è trasformato dai batteri in metilmercurio, che può contaminare gli ecosistemi acquatici ed infine entrare nella catena alimentare.
Ogni anno, le attività umane immettono in atmosfera tonnellate di vapori di mercurio che possono rimanere in sospensione per lunghi periodi prima di essere trasformati in una forma che possa essere facilmente rimossa dall’atmosfera. Una nuova ricerca mostra ora che la parte superiore della troposfera e la bassa stratosfera sono il sito in cui avviene la trasformazione del mercurio in una forma ossidata che può esser facilmente depositata negli ecosistemi acquatici e infine entrare nella catena alimentare.
Da dati monitorati si è potuto rilevare che la trasformazione del mercurio nella forma ossidata avviene nella parte superiore dell’atmosfera, anche se non è chiaro in che modo avvenga la reazione. E’ invece ben chiaro che, una volta avvenuta l’ossidazione, il composto è immediatamente rimosso dall’atmosfera, essenzialmente tramite le precipitazioni o il movimento di masse d’aria verso la superficie. Una volta arrivato a terra, il composto è trasformato dai batteri in metilmercurio, una forma che può entrare nella catena alimentare e infine essere ritrovata nel pesce contaminato…




...Determinata per la prima volta la quota di mercurio presente nelle acque degli oceani di cui sono responsabili le attività umane: scoprendo che nello strato più superficiale è triplicato rispetto ai livelli dell’epoca pre-industriale. Ancor più preoccupante, però, è che se la tendenza non sarà invertita, entro cinquant’anni verrà riversato in mare tanto mercurio quanto quello che vi si è accumulato negli ultimi 150 anni!
Sarebbero da circa 60.000 a 80.000 le tonnellate di mercurio presenti negli oceani in seguito all'inquinamento dovuto alle attività umane. Inoltre, a partire dalla Rivoluzione industriale, la concentrazione di mercurio nelle acque oceaniche a profondità inferiore ai 100 metri è triplicata, mentre nell’oceano nel suo complesso l’aumento rispetto ai livelli di mercurio preindustriali è stato di circa il 10 per cento.
Sono queste le stime avanzate da un gruppo di ricercatori della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), della Wright State University, del Laboratorio di geoscienze ambientali dell'Université Paul-Sabatier a Tolosa e del Royal Netherlands Institute for Sea Research a Den Burg, nei Paesi Bassi, che firmano un articolo su “Nature”.




‘Considerati gli aumenti che abbiamo osservato nel recente passato, i prossimi 50 anni potremmo assistere a un incremento pari alla stessa quantità registrata negli scorsi 150 anni’, ha detto Carl H. Lamborg, primo firmatario dell’articolo. ‘Il problema è che non sappiamo che cosa significhi tutto questo per i pesci e i mammiferi marini. Probabilmente alcuni pesci contengono almeno tre volte più mercurio di 150 anni fa, ma potrebbe essere di più. Comunque ora abbiamo alcuni numeri chiari su cui basare il lavoro futuro’.
Il mercurio è un metallo tossico che si accumula negli organismi acquatici e le cui emissioni nell’ambiente sono notevolmente aumentate a causa di attività quali l’estrazione e la combustione di combustibili fossili. Tuttavia finora era stato problematico distinguere nel mercurio rilevato nelle acque il contributo di questa componente da quello proveniente da fonti naturali.
I ricercatori hanno analizzato i dati ottenuti nel corso di 12 spedizioni di campionamento delle acque nei mari di tutto il mondo effettuate negli ultimi 8 anni, prendendo in considerazione non solo i livelli di mercurio, ma anche quelli dell’anidride carbonica disciolta nelle acque, e dei fosfati (e in particolare il fosfato di mercurio): queste ultime sostanze sono molto più studiate del mercurio ma nelle acque si comportano più o meno nello stesso modo. Grazie anche alla rilevazione di una significativa differenza nei livelli di mercurio rilevati nelle acque profonde dell’oceano Atlantico settentrionale e meridionale, molto meno inquinate, i ricercatori hanno potuto sviluppare un modello che ha condotto alle stime riportate in precedenza.
























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