giuliano

sabato 12 maggio 2018

IL CUSTODE DELLE ANIME (34)



















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Anime incompiute (35)













Theodore il poeta



Da ragazzo, Theodore, te ne stavi lunghe ore
sulla riva del torbido Spoon
a fissare con occhi incavati la tana del gambero,
in attesa di vederlo, mentre spinge avanti,
prima le antenne ondeggianti, come festuche,
e poi subito il corpo, color steatite,
gemmato con occhi di gaietto.
E ti chiedevi rapito nel pensiero
cosa sapesse, cosa desiderasse, e perché mai vivesse.
Ma poi il tuo sguardo si volse agli uomini e alle donne
che si nascondono nelle tane del destino in grandi città,
per veder uscire le loro anime,
e così capire
come vivessero, e per che cosa,
e perché s'affannassero tanto a strisciare
lungo la strada sabbiosa dove manca l'acqua
quando l'estate declina.




Russel Kincaid


Nell'ultima primavera che vissi,
in quegli ultimi giorni,
me ne stavo nell'orto abbandonato
dove oltre la distesa di verde scintillavano
le colline di Miller's Ford;
così a contemplare il melo
col suo tronco decrepito e i rami secchi,
e i verdi germogli dai fiori delicati
sparsi sull'intrico scheletrico,
che mai avrebbero dato frutti.
E stavo là con lo spirito avvolto
da carne quasi morta, i sensi intorpiditi,
ripensando alla giovinezza e alla terra giovane, -
fantomatici fiori dal pallido splendore
sui rami esanimi del Tempo.
O terra che ci lasci prima che il cielo ci prenda!
Fossi stato almeno un albero che rabbrividisce
di sogni di primavera e giovinezza frondosa,
sarei caduto nel ciclone
che m'avrebbe strappato al dubbio dell'anima e gettato
dove non c'è né terra né cielo. 

(E.L. Masters; Antologia di Spoon River)














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